Scarpe Trekking Goretex Surround, The Programme Lance Armstrong, Nike Agassi 2020, Infortunio Tonali Milan, Plantare Per Tendinite Tibiale Posteriore, Felpa Octopus Rick And Morty Amazon, Mares Attack Backpack, San Severo Today Incidente Oggi, Ironia Woody Allen, " /> Scarpe Trekking Goretex Surround, The Programme Lance Armstrong, Nike Agassi 2020, Infortunio Tonali Milan, Plantare Per Tendinite Tibiale Posteriore, Felpa Octopus Rick And Morty Amazon, Mares Attack Backpack, San Severo Today Incidente Oggi, Ironia Woody Allen, " />
Nuova Zelanda
gennaio 5, 2018

dove la collera ha seminato franklin

In verità questa parabola non è un’esaltazione, un applauso all’efficienza, non è un’apologia di chi sa guadagnare profitti, non è un inno alla meritocrazia, ma è una vera e propria contestazione verso il cristiano che sovente è tiepido, senza iniziativa, contento di quello che fa e opera, pauroso di fronte al cambiamento richiesto da nuove sfide o dalle mutate condizioni culturali della società. Malvagio perché hai obbedito all’immagine perversa del Signore che ti sei fatta, e così hai vissuto un rapporto di amore servile, di amore ‘costretto’. 19 novembre 2017XXXIII domenica del tempo Ordinariodi ENZO BIANCHI. La vita è un dono che non va assolutamente sprecato, ignorato o dissipato. Perché non hai pensato di reagire con tua mamma come avresti fatto con l’estraneo? La signora non si mosse, e dopo un po’ di secondi disse lentamente: “Ha ragione”. Adesso è al manicomio giudiziario di Bologna. Per questi due servi la ricompensa è proporzionalmente uguale, anche se le somme affidate erano diverse, perché entrambi hanno agito secondo le loro capacità. 26 Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 26 Il padrone gli rispose : « Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso ; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. La prova talvolta non unisce, ma divide; la compassione lascia il passo alla recriminazione; la misericordia si deforma in lamentela e persino in disprezzo. 23): essi «sederanno sui dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele» (Mt 19,28). a ciascuno. Questo episodio mi ha fatto capire che ciò che fa la vera differenza davanti al dolore è come ciascuno di noi ci arriva, che esperienza ha alle spalle per reagire in un modo o in un altro. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. La vita è un dono che non va assolutamente sprecato, ignorato o dissipato. Iscriviti al canale Youtube per ricevere le notifiche dei video pubblicati! Ascoltare non è prestare l’orecchio, è farsi condurre dalla parola dell’altro là dove la parola conduce. 29 Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. In questa pagina puoi seguire la Via Crucis in diretta streaming delle ore 8.30 e delle ore 18.00 del 20 marzo 2020 leggendo i testi. Spetta dunque ai servi non tradire la grande fiducia del padrone e operare una sapiente gestione dei beni, non di loro proprietà ma del padrone, il quale al suo ritorno darà loro la ricompensa. E santa la collera che non si arroga il diritto di fare vendetta dando così il via a una spirale di violenze e ritorsioni senza fine. Ecco dunque la lode per chi rischia e il biasimo per chi si accontenta di ciò che ha, rinchiudendosi nel suo “io minimo”. 30 E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti». Ascoltare è far nascere, dare soggettività, permettere all’uomo di realizzare il proprio nome e il proprio volto. La vera novità del Nuovo Testamento non sta in nuove idee, ma nella figura stessa di Cristo, che dà came e sangue ai concetti – un realismo inaudito. Colui che aveva ricevuto cinque talenti si è mostrato operoso, intraprendente, capace di rischiare, si è impegnato affinché i doni ricevuti non fossero diminuiti, sprecati o inutilizzati; per questo, all’atto di consegnare al padrone dieci talenti, riceve da lui l’elogio: “Bene, servo buono e fedele, … entra nella gioia del tuo Signore”. E sappiamo ascoltare la sofferenza profonda che è in noi, premessa indispensabile per porci sempre più attentamente in ascolto della sofferenza dell’altro? Purtroppo – dobbiamo constatarlo – per alcuni la vita non ha alcun valore: non la vivono, anzi la sprecano e la sciupano “fino a farne una stucchevole estranea” (Konstantinos Kavafis), e così si lasciano vivere. Dunque forse sarebbe meglio non leggere questo testo, piuttosto che leggerlo male…. Scrive Agostino: «Nella nostra dottrina si chiede all’anima credente non se va in collera, ma perché; non se è triste, ma da dove viene la sua tristezza; non se ha paura, ma qual è l’oggetto della sua paura» (De civitate Dei IX,5). Avendo questa immagine in sé, ha scelto di non correre rischi: ha messo al sicuro, sotto terra, il denaro ricevuto, e ora lo restituisce tale e quale. Mi ha sorpreso come lui avesse colto la questione: “Le chiederei perché”. 37 Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il loro combattimento di retroguardia fa affondare il battello che vorrebbero salvare. La domanda che qui si deve porre è: sappiamo dare tempo, attenzione ed energie all’ascolto di chi soffre? Non ti porto nulla, ma so che sei misericordioso”. “Lui ha seminato, altri hanno mietuto.” Recenti test genetici, hanno confermato che Concord ha ⅓ di parentela Vitis vinifera (tuttavia, Concord ha molto più Lambrusco nelle sue caratteristiche vinifere). L'odio è una collera inveterata che, con il tempo, ha assunto dimensioni tali da meritare, appunto, il nome di trave. Se poi, invece della parola, c’è il silenzio dell’altro, allora ci si fa guidare da quel silenzio. ... La Resistenza e la Fede dei Santi consistono quindi oggi nel restituire alla Bestia ciò che essa ha seminato. È santa la collera che si scaglia contro immagini colpevolizzanti o distorte di Dio e che rompe con sistemi ideologici o religiosi che contraddicono l’umano, come fa Giobbe che rifiuta il principio della retribuzione. È lì, simile a un rottame umano, mentre si gratta con un coccio, immerso nella cenere e nella sporcizia. La ragione è owia: il rapporto che tu hai da anni con tua mamma. E una volta che la crisi è passata, ecco che le persone, che nel momento dell’anarchia e della rottura erano pronte a cambiamenti inauditi, non solo non ne accettano più alcuno, ma difendono con le unghie o a colpi di cannone ogni millimetro di terreno, ogni privilegio … Che dite? La parabola dei talenti proposta dalla liturgia odierna è una parabola che, secondo il mio povero parere, oggi è pericolosa: pericolosa, perché più volte l’ho sentita commentare in un modo che, anziché spingere i cristiani a conversione, pare confermarli nel loro attuale comportamento tra gli altri uomini e donne, nel mondo e nella chiesa. Cercate di separare i fatti dalle vostre opinioni, riflettete bene. Apro il portellino del confessionale e una signora – molto dignitosa nel modo in cui parlava -, dopo un po’ di silenzio, mi disse: “Padre, io bestemmio”. Il bravo ebreo era abituato a leggere nella Scrittura parole su come ascoltare e custodire, e Dopo aver seminato il panico nella clinica veterinaria dove la bestiola si trovava ricoverata, il tunisino ha creato disordini anche in ospedale, minacciando … Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. La parabola non conferma neppure “l’attivismo pastorale” di cui sono preda molte comunità cristiane, molti “operatori pastorali” che non sanno leggere la sterilità di tutto il loro darsi da fare, ma chiede alla comunità cristiana consapevolezza, responsabilità, laboriosità, audacia e soprattutto creatività. E santa la collera che non si arroga il diritto di fare vendetta dando così il via a una spirale di violenze e ritorsioni senza fine. Oso dunque proporre questa conclusione “apocrifa”: Venne il terzo servo, al quale il padrone aveva confidato un solo talento, e gli disse: “Signore, io ho guadagnato un solo talento, raddoppiando ciò che mi hai consegnato, ma durante il viaggio ho perso tutto il denaro. 21. Occorre utilizzarla affinché diventi una forza al nostro servizio, altrimenti sarà la collera stessa a dominarci. Non sprecate le crisi! Eppure si vive una volta sola e il farlo con consapevolezza e responsabilità è decisivo al fine di salvare una vita o perderla! Che cosa ci consente di guardare tutto, anche il male, anche quello che non capiamo, anche quello che ci fa paura, anche quello che vacilla quando la terra trema per il terremoto? Quando insorge una crisi, spesso gli interessati, invece di cercare di trarne vantaggio, si danno da fare per chiudere le falle che si erano aperte, per riparare ciò che non può essere riparato, per riformare la superficie e non il fondo. Nor is the wrath of the last judgment believed any longer to be brought upon the heathen solely as such. A partire dal 1732, con la prima edizione dell’Almanacco del Povero Riccardo (Poor Richard’s Almanack), Benjamin Franklin divenne il primo aforista nato e cresciuto negli Stati Uniti. This is another way of dealing with anger. Ben gestite, le crisi sono dei doni del cielo. La collera in noi è una potenza che non è possibile negare o combattere direttamente. Il giusto sentimento L’ideale sarebbe quindi avere una buona padronanza di sé, ossia la Così mi sono trovata improvvisamente sola.” La chiesa era tutta nuda e spoglia, ma aveva un grande crocifisso dietro l’altare: e io, dopo qualche momento di silenzio (perché, che cosa si può dire di fronte a simili situazioni? In questi termini la nonviolenza diventa, come avevano predetto i grandi maestri del passato, non solo un'alternativa morale alla cultura di guerra che ha seminato morte e distruzione nel '900, ma l'unica prassi politica capace di confrontarsi attivamente con le sfide che il mondo moderno pone. 38 Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. 19 Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Leggiamo allora con intelligenza questa parabola la cui prospettiva – lo ripeto – non è economica né finanziaria; essa non è un invito all’attivismo ma alla vigilanza che resta in attesa, non contenta del presente ma tutta protesa verso la venuta del Signore. Il padrone gli rispose: «Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. “Dopo molto tempo” – allusione al ritardo della parusia, della venuta gloriosa del Signore (cf. In tutti egli ha messo la sua fiducia senza limiti, confidando loro i suoi beni. Maledici Dio e poi crepa!» (2,9). Ascoltare significa dare la parola, dare tempo e spazio all’altro, accoglierlo anche in ciò che egli rifiuta di sé, dargli diritto di essere chi lui è e di sentire ciò che sente e fornirgli la possibilità di esprimerlo. Secondo Ireneo di Lione è la vita accordata da Dio a ogni persona. 20 Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: «Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque». Dunque davanti a Dio nel giorno del giudizio compariranno due tipi di persone: chi ha ricevuto e ha fatto fruttificare il dono,chi lo ha ricevuto e non ha fatto niente. Scrive Agostino: “Nella nostra dottrina si chiede all’anima credente non se va in collera, ma perché, non se è triste, ma da dove viene la sua tristezza, non se ha paura, ma qual è l’oggetto della sua paura” (De civitate Dei IX,5). È santa la collera che tiene in contatto con Dio o con l’altro uomo. 25 Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Aretha Franklin ha annunciato il suo ritiro dalle scene musicali, per quanto parziale. 22 Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: «Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due». 23 «Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». “Mi è morto il marito due anni fa. 36 Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Secondo altri padri orientali, i talenti sono le parole del Signore affidate ai discepoli perché le custodiscano, certo, ma soprattutto le rendano fruttuose nella loro vita, le mettano in pratica fino a seminarle copiosamente nella terra che è il mondo. Tanti anni fa, in un raduno con i miei studenti della scuola dove insegnavo religione, uno di loro è arrivato molto arrabbiato perché uno dei suoi amici aveva avuto un incidente stradale. Ma a me piacerebbe che la parabola si concludesse altrimenti: così sarebbe più chiaro il cuore del padrone, mentre il cuore del discepolo sarebbe quello che il padrone desidera. Fino a dove arriva la realtà e dove partono i vostri pensieri, le vostre proiezioni e o le vostre emozioni? Una brutalità che purtroppo spesso si ripete in certe famiglie ove tutto sembra andar male e la tentazione di incolpare l’altro diventa forte. Questo agire di Dio acquista ora la sua forma drammatica nel fatto che, in Gesù Cristo, Dio stesso insegue la “pecorella smarrita”, l’umanità sofferente e perduta. Ho iniziato a rispondergli che la vera sfida non era che capitassero queste cose, ma come noi arrivavamo a questi fatti. Uno è impazzito per la morte del padre e, impazzito, ha ucciso il fratello. La donna non riesce più a trattenersi e con ironia gli grida: «Rimani ancora saldo nella tua integrità? Non tramonti il sole sopra la vostra ira” (Ef 4,26). È santa la collera che si dà un limite: “Adiratevi, ma non peccate. In Concord puoi visitare la Old Manse, una canonica storica (famosa per le sue associazioni storiche e letterarie americane). Lo stesso avviene per il secondo servo, anche lui in grado di raddoppiare i talenti ricevuti. La collera, infatti è rivelatrice di nostre vulnerabilità: essa ci consente di conoscerci. Benja-min Franklin affermò molto pre-cisamente: «La collera non è mai senza ragione, ma raramente ne ha una buona». La parabola dei talenti proposta dalla liturgia odierna è una parabola che, secondo il mio povero parere, oggi è pericolosa: pericolosa, perché più volte l’ho sentita commentare in un modo che, anziché spingere i cristiani a conversione, pare confermarli nel loro attuale comportamento tra … Una domanda si presenta continuamente all’animo del malato: «Perché? Sì, lo sappiamo: è più facile seppellire i doni che Dio ci ha dato, piuttosto che condividerli; è più facile conservare le posizioni, i tesori del passato, che andarne a scoprire di nuovi; è più facile diffidare dell’altro che ci ha fatto del bene, piuttosto che rispondere consapevolmente, nella libertà e per amore. Copyright © Monastero di Bose - via Bose 1, Magnano (BI) - 13887 - Italia - C.F. Così la collera diventa fattore importante di purificazione del cuore in quanto mobilita tutte le energie della persona nella lotta contro il Tentatore. Lei disse: “Io non posso non bestemmiare”. La collera di Giobbe esprime la sua volontà di non fare a meno di Dio, di non staccarsi da lui; essa lo mette in un rapporto di opposizione talmente personale con Dio che non può certo accontentarsi di spiegazioni di seconda mano. Così la collera diventa fattore importante di purifica zio ne del cuore in quanto mobilita tutte le energie della persona nella lotta contro il Tentatore. Di nuovo, è questione di vita, di “scegliere la vita” (cf. Nella parabola, a due servi il Signore ha lasciato molto, una somma cospicua – cinque lingotti di argento a uno, due a un altro –, affinché la facciano fruttificare; a un terzo servo ha lasciato un solo lingotto, che comunque non è poco. malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. “E se quando arrivi a casa la sberla te la dà tua mamma?”. lo, giovanissimo prete, ho detto qualche parola di incitamento al bene, generica. Purtroppo – dobbiamo constatarlo – per alcuni la vita non ha alcun valore: non la vivono, anzi la sprecano e la sciupano “fino a farne una stucchevole estranea” (Konstantinos Kavafis), e così si lasciano vivere. Rischio della collera è quello di condurmi a troncare la relazione con la persona con cui sono adirato: non esprimo la collera, ma faccio come se l’altro non esistesse più, ne faccio un lutto anticipato. Al di là dell’immagine dei talenti, che cos’è questo dono, in definitiva? Con queste sue parole (“dalle tue parole ti giudico”, si legge nel testo parallelo di Lc 19,22) il servo confessa di essersi fabbricato un’immagine distorta del Signore, un’immagine plasmata dalla sua paura e dalla sua incapacità di avere fiducia nell’altro: egli considera il padrone come qualcuno che gli fa paura, che chiede una scrupolosa osservanza di ciò che ordina, che agisce in modo arbitrario. Ed è santa la collera che mi separa da situazioni di violenza subita che rischierebbero di trascinarmi nella confusione e nell’informe e che mi separa da persone che mi manipolano e mi usano. È santa la collera che si accende di fronte all’ingiustizia, all’oppressione, alla violenza perpetrata dai prepotenti. 21 «Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». Già nell’Antico Testamento la novità biblica non consiste semplicemente in nozioni astratte, ma nell’agire imprevedibile e in certo senso inaudito di Dio. “La collera aspira a punire: e, come osservò acutamente, a questo stesso proposito, un uomo d'ingegno, le piace più d'attribuire i mali a una perversità umana, contro cui possa far le sue vendette, che di riconoscerli da una causa, con la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi.” Questa verità, che si annuncia nel volto di pietra del depresso, tace per non confondersi con tutte le altre parole (Galimberti). I servi fedeli entreranno nella gioia del Signore; chi invece è stato “buono a nulla” (achreîos) sarà spogliato anche dei meriti che pensava di poter vantare! Inonda d'amore dove lui, con la furia del vento, ha inondato la terra e sradicato tutto ciò che ha incontrato.Avete dimenticato che l'amore del Signore va guadagnato, con preghiera forte e vera. Né è la collera del giudizio creduto di essere più portato alla heathen esclusivamente come tali. Questo è un altro modo di affrontare la collera. Viene infine colui che aveva ricevuto un solo talento, il quale mette subito le mani avanti, manifestando il pensiero che lo ha paralizzato: “Da quando mi hai dato il talento, io sapevo che sei un uomo duro, esigente, arbitrario, che fa ciò che vuole, raccogliendo anche dove non ha seminato”. 24 Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: «Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. 28 Luglio 2018 – Sabato, XVI del Tempo Ordinario – (Ger 7,1-11; Sal 83[84]; Mt 13,24-30) – I Lettura: Il re Giosìa tentò una riforma distruggendo tutti i pali sacri e uccidendo i sacerdoti dei culti idolatrici.Bandì il culto nazionale assiro dal tempio che i suoi predecessori, vassalli dell’Assiria, avevano dovuto introdurre. Questo servo non ha fatto il male; peggio ancora, non ha fatto niente! Il filo conduttore della celebrazione sarà la figura di Giobbe. collera fosse sempre «misurata e appropriata»: il problema, infatti, sta nel fatto che essa molto spesso sfugge al nostro controllo. È santa la collera che tende alla purificazione del cuore: si tratta, secondo la tradizione ascetica cristiana, di rivolgere la collera contro ciò che Satana ha seminato nel cuore umano. E il padrone, al quale più del denaro importava che quel servo avesse una vera immagine di lui, gli disse: “Bene, servo buono e fedele, anche se non hai niente, entra pure tu nella gioia del tuo padrone, perché hai avuto fiducia in me”. : 90031080022 - IP 212.224.76.252. La crisi è disordine, movimento, fluidità, rottura, e proprio per questo essa può sciogliere ciò che era legato, liberare ciò che era imprigionato. È la rottura della relazione e degli stessi affetti. Ascoltare è atto che umanizza l’uomo e che suscita l’umanità dell’altro. Beh, qui non era più necessario essere vecchio prete; bastava essere giovane uomo per dire: “No, adesso esagera”. Avevo due figli. Giobbe lo esprime con un’immagine incisiva: «Il mio alito è ripugnante per mia moglie e faccio schifo persino ai figli del mio grembo» (19,17). Non la quantità del fare, delle opere, né il guadagnare proseliti rendono cristiana una comunità, ma la sua obbedienza alla parola del Signore che la spinge verso nuove frontiere, verso nuovi lidi, su strade non percorse, lungo le quali la bussola che orienta il cammino è solo il Vangelo, unito al grido degli uomini e delle donne di oggi quando balbettano: “Vogliamo vedere Gesù!” (Gv 12,21).

Scarpe Trekking Goretex Surround, The Programme Lance Armstrong, Nike Agassi 2020, Infortunio Tonali Milan, Plantare Per Tendinite Tibiale Posteriore, Felpa Octopus Rick And Morty Amazon, Mares Attack Backpack, San Severo Today Incidente Oggi, Ironia Woody Allen,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *